Gli spazi verdi possono mitigare gli effetti dei violenti temporali assorbendo la pioggia e rallentandone il deflusso.
Gli effetti del cambiamento climatico sono sempre più chiaramente sotto i nostri occhi. Le temperature estreme delle settimane estive non sono più eccezionali, ma si stanno convertendo in dati costanti. Ne conseguono la tendenza alla desertificazione di ampie aree del territorio nazionale, ad esempio in Sicilia, e la situazione critica che si registra nelle grandi città, dove asfalto e cemento amplificano l’afa e i disagi.
Ad accompagnare le alte temperature, poi, ci sono i temporali, che se sono fenomeni effettivamente classicamente estivi, da alcuni anni hanno assunto connotazioni inedite, tanto da meritare il neologismo di “bombe d’acqua”. I termini corretti, in realtà, sono “temporali di calore” o “temporali autorigeneranti”, che stanno a indicare nubifragi di lunga durata che traggono energia dal contrasto tra una massa d’aria calda e umida e una massa d’aria più fredda che si scontrano ad alta quota.
Quando un territorio è colpito da un temporale di calore, una massa d’acqua equivalente a quella attesa in diversi mesi si riversa al suolo in tempi rapidissimi e il terreno non ha modo di assorbirla, soprattutto se già provato da un precedente periodo di siccità. In città, invece, vengono messe a dura prova le reti fognarie che non sono sempre in grado di sopportare un’improvviso stress. Oltre ai danni legati alle alluvioni, questi fenomeni ne fanno registrare ulteriori dovuti alle contestuali violente tempeste di vento e alle grandinate.
Per contrastare questi fenomeni è essenziale agire a livello globale contro il cambiamento climatico, oltre che intervenire sulla manutenzione dei corsi d’acqua per migliorare la loro capacità di accogliere flussi più significativi. Tra le azioni che è possibile mettere in campo a livello locale nelle nostre città ci sono la depavimentazione e l’aumento delle aree verdi, oltre al miglioramento della qualità di quelle già presenti.
Il “depaving”, cioè la rimozione di asfalto o calcestruzzo per ripristinare il terreno, è utile sotto vari aspetti perché riduce la superficie composta da materiali che assorbono e trattengono calore, aumenta il verde cittadino che contribuisce ad abbassare le temperature e ad assorbire la pioggia in caso di bombe d’acqua. Inoltre, i progetti di reintroduzione del verde sono generalmente accompagnati da una riqualificazione delle zone cittadine che le rendono più fruibili per la popolazione. Anche varie città italiane – tra cui Milano – si stanno muovendo in questa direzione, sull’esempio di molte città in tutto il mondo, dal Canada, al Belgio, alla Francia, dove in particolare a Parigi si spinge molto sulla rimozione dell’asfalto e sulla promozione della mobilità ciclabile anche con interventi forti come la riduzione dei parcheggi per le auto.
Il ripensamento degli spazi urbani, però, può partire anche dal singolo individuo, ad esempio con la scelta di depavimentare il proprio giardino davanti a casa o il cortile. Poca cosa? Non proprio, come si evince da questo studio dell’Università di Edimburgo intitolato “Impact of paved front gardens on current and future urban flooding” (Impatto dei giardini anteriori pavimentati sulle inondazioni urbane attuali e future). Utilizzando una simulazione numerica, gli autori dimostrano che il deflusso del giardino è direttamente proporzionale all’area di copertura impermeabile e all’intensità delle precipitazioni, peraltro previste in aumento a causa del cambiamento climatico. Tra l’altro, lo studio stima che i giardini domestici rappresentino il 36% dell’area urbana totale scozzese e fino al 63% del verde urbano. Invertire la tendenza che vuole gli spazi esterni asettici e impermeabilizzati sarà cruciale per evitare future inondazioni, con i conseguenti danni.
Un altro sistema che abbiamo a disposizione per migliorare l’assorbimento della pioggia nelle nostre città è l’implementazione di giardini pensili e tetti verdi. Tra i tanti vantaggi di questo tipo di realizzazioni (effetto estetico, mitigazione delle temperature, tutela della biodiversità, abbattimento degli inquinanti), infatti, c’è la capacità di controllare il deflusso delle acque piovane, riducendo e rallentando l’apporto alle reti di raccolta urbane. Tecnologie come quelle implementate da Harpo Verdepensile, di cui noi di Lefty Gardens siamo applicatori fiduciari, permettono non solo una crescita sana e rigogliosa della vegetazione, ma anche un’efficace regolazione delle acque.
Un giardino pensile o un tetto verde ben studiati possono davvero fare la differenza e contribuire a rendere il proprio quartiere e la propria città più vivibili, oggi, ma soprattutto in futuro.