La popolazione di insetti sta diminuendo in tutto il mondo. A cosa può portare questo declino e perché è importante invertire la rotta.
Si parla sempre più spesso della diminuzione della popolazione di api nel mondo, fenomeno che ha un grandissimo impatto sull’equilibrio ecologico globale. Quello che sta accadendo, però, non riguarda solo le api, ma più in generale gli animali impollinatori.
Chi sono gli impollinatori
Si definiscono impollinatori gli animali che andando di fiore in fiore trasferiscono il polline (il seme maschile) di cui si imbrattano alle parti femminili di altri fiori, rendendo possibile la fecondazione e la produzione di frutti e nuovi semi. Gli impollinatori non sono solo le api, ma molti altri insetti, tra cui bombi, vespe, farfalle, falene, mosche, scarabei, coccinelle e cavallette. Anche alcuni vertebrati sono impollinatori, ad esempio molte specie di uccelli e i pipistrelli.
Il valore dell’impollinazione
L’impollinazione è di straordinaria importanza per la nostra vita: i tre quarti delle colture agricole necessarie all’alimentazione, infatti, necessitano di questo processo. Tra tutti gli impollinatori, i più rilevanti numericamente sono gli Imenotteri Apoidei, una superfamiglia dell’ordine degli Insetti che comprende oltre 20mila specie diverse, per la maggior parte selvatiche. Gli apoidei visitano più del 90% dei principali tipi di colture e si stima che la riproduzione di oltre l’80% delle specie vegetali e di oltre il 76% della produzione alimentare europea dipenda dalla loro azione, per un valore economico stimato di oltre 14 miliardi di euro l’anno. Ma il valore reale è molto più elevato, se pensiamo che le piante impollinate non sono solo quelle di cui noi ci nutriamo, ma anche quelle spontanee che sono alla base della catena alimentare degli animali che vivono in natura. Dunque, la presenza degli impollinatori è fondamentale per garantire la biodiversità degli ambienti.
La situazione degli impollinatori
Negli ultimi anni l’abbondanza e la diversità degli impollinatori domestici e selvatici sta diminuendo su scala globale. Le stime dicono che in Europa quasi la metà delle specie di insetti è in grave declino e un terzo è in pericolo di estinzione.
In particolare, il 9% delle specie di api e farfalle è minacciato di estinzione e il 37% delle popolazioni di api sta calando drasticamente. In Europa, e in Italia, non è un mistero la riduzione della popolazione di api che sta compromettendo la produzione di miele, che non riesce a soddisfare la richiesta interna e deve essere importato.
Le cause del declino degli impollinatori
Il rapporto 2016 dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services (IPBES) indica che alla base del declino degli impollinatori ci sono il cambiamento nell’uso del suolo, la gestione agricola intensiva e l’uso di pesticidi, l’inquinamento ambientale, le specie esotiche invasive, i patogeni e i cambiamenti climatici. Ognuno di questi fattori andrebbe analizzato singolarmente, ma ci limitiamo a citare una previsione: un aumento della temperatura di 3,2°C, previsto da uno degli scenari più probabili degli esperti dell’IPCC (Intergovermental Panel on Climate Change), comporterà una riduzione del 50% del numero attuale degli insetti già entro il 2100.
Come possiamo rimediare
Per contenere il declino degli impollinatori e invertire la rotta sarebbe urgente ripristinare gli habitat naturali e recuperare pratiche di agricoltura tradizionali e sostenibili, con una drastica diminuzione dell’uso di pesticidi chimici. In particolare, diversi studi hanno evidenziato che la presenza di ambienti naturali o semi naturali nei pressi delle coltivazioni (prati, siepi, boschi, muretti a secco, zone umide) aumenta le popolazioni di impollinatori. Sul fronte agricolo è necessario un intervento globale in sede europea, ma nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa.
Consigli BeeFriendly
1. Cerca di limitare il nostro impatto ambientale abbassando il riscaldamento in casa e usando meno l’automobile.
2. Fai la raccolta differenziata dei rifiuti.
3. Acquista prodotti locali e biologici, possibilmente con limitati imballaggi. In particolare acquista miele e cera d’api da produttori locali.
4. Sul terrazzo o in giardino pianta alberi e fiori graditi agli insetti impollinatori come tigli, acacie, margherite, lavanda, tulipani, calendula, timo, rosmarino e girasole.
5. Invece del prato all’inglese pianta un prato fiorito, che richiede meno acqua e nutre gli insetti.
6. Se è necessaria una recinzione, pianta una siepe che oltre a dare un contributo assorbendo CO2 e producendo ossigeno, offre riparo e nutrimento per uccelli e insetti.
7. Quando fa molto caldo, metti una ciotola poco profonda contenente sassolini e dell’acqua per aiutare le api a dissetarsi.
Fonte: Il declino delle api e degli impollinatori
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA)
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