Il vivaismo è in continua evoluzione e si arricchisce spesso di piccoli gioielli. È il caso della Mangave, ibrido tra Agave e Manfreda.
I genitori: l’agave
Chi non conosce l’Agave? La più celebre da noi è l’Agave Americana, la pianta grassa caratterizzata dalle lunghe foglie appuntite che può raggiungere dimensioni importanti e si trova spesso sulle coste mediterranee, ma ce ne sono oltre 250 specie, anche di piccole dimensioni. La caratteristica fondamentale di queste piante è la capacità di adattamento alla siccità, prosperano, infatti, sui terreni rocciosi, sabbiosi e ben drenati, e in luoghi assolati.
La Manfreda
La Manfreda è una robusta pianta erbacea con radice tuberosa caratterizzata da fiori tubolari di colori che variano dal bianco al giallo al verde al marrone. Le foglie sono coperte di macchioline colorate, cosa che le rende molto particolari. Come l’Agave, la Manfreda è originaria del centro-sud del Nord America e di entrambe è documentata la presenza fin dal XVIII secolo. Dopo approfonditi test genetici le Manfreda sono state spostate nel genere “Agave”. Nella foto, la bellissima Mint Chocolate Chip.
Come sono nate le Mangave
Le Mangave non si trovano in natura allo stato selvatico perché l’Agave e la Manfreda fioriscono molto raramente ed è dunque estremamente improbabile un’impollinazione incrociata casuale. Fu proprio un “incidente”, però, il primo esemplare di Mangave trovato in un vivaio; successivamente, esperti impollinatori hanno creato piante che avessero caratteristiche favorevoli e particolari, e i lavori di selezione continuano tuttora.
ALCUNE SPECIE DI MANGAVE
Perché ci piacciono le Mangave
Spontaneamente, ci verrebbe da rispondere: “Perché sono bellissime!” Nel dettaglio: le Mangave assommano le migliori caratteristiche di Agave – longevità, forme ampie e scultoree – e Manfreda – spine più morbide e meno appuntite, colori originali e screziature particolari. Sono così tante che ognuno può trovare la sua preferita. Si spazia infatti, da quelle simmetriche e statuarie a quelle ricadenti con forma arcuata, dai colori chiari ai più intensi e inattesi. Inoltre crescono velocemente e sono semplici da coltivare perché resistono bene alla siccità e non necessitano di costante irrigazione e fertilizzazione.
Come coltivarle
Le Mangave possono essere coltivate sia in piena terra sia in vaso. Crescono bene in terreni ben drenati, in pieno sole o in una zona con molta luce naturale. Se vengono piantate direttamente nel terreno, il migliore è il sabbioso o roccioso; in contenitore, l’ideale è un mix di terreno per succulente e corteccia.
Per quanto riguarda la luminosità, il pieno sole è la condizione ideale, un’irradiazione scarsa, infatti, spegne i colori vivaci e le screziature.
Come gestire l’acqua
Nelle migliori condizioni – terreno ben drenato e pieno sole – se irrigata di frequente la Mangave cresce molto velocemente. È importante, però, lasciare asciugare il terreno tra un’annaffiatura e l’altra. Se si desidera limitare la crescita è bene ridurre le innaffiature: la pianta non ne soffre perché tollera la siccità, ma cresce più lentamente. L’importante è evitare i ristagni idrici, molto pericolosi perché possono portare al marciume.
Coltivazione in casa
Le Mangave possono essere coltivate in contenitore anche in casa o in un giardino d’inverno. È necessario garantire loro almeno alcune ore di sole, mattutino o serale, in genere l’esposizione a sud è la più raccomandabile. Se si coltivano in casa le Mangave è necessario ridurre le innaffiature perché la minore luce porta a un minore assorbimento d’acqua e dunque acuisce in rischio di marciume.
Nei mesi freddi
La maggior parte di queste piante può resistere all’aperto fino ai -5/-7°C di temperatura, alcune possono spingersi fino ai -10°C. Se la Manfreda è in vaso sarà bene spostarla all’interno, a una temperatura superiore ai 15°C, ma è essenziale posizionarla in una zona molto luminosa, altrimenti inizierà a deperire.
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