NEL PIACENTINO, UN RECUPERO DI CHARME
Sulle colline di Castell'Arquato si recupera la coltivazione della vite intorno a un rinnovato casolare che unisce ambiti abitativi e ricettivi destinati al turismo rurale.
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Castell’Arquato è una piccola, affascinante località della provincia di Piacenza. È conosciuta per il suggestivo centro storico e per la trecentesca Rocca Viscontea, con l’alta torre che domina la piazza del borgo. Le dolci colline emiliane su cui è adagiata la cittadina caratterizzano anche il nostro ambito d’intervento, un vasto podere in via di recupero.
La proprietà comprende alcune unità abitative e il progetto, piuttosto articolato, prevede la loro ristrutturazione e parziale destinazione a scopi ricettivi. Nel giardino in cui le costruzioni sono immerse ci sarà spazio per piscine, SPA, zona relax, belvedere e giardino segreto.
A rendere il progetto di particolare interesse, però, sarà il recupero dell’attività agricola che in passato era protagonista di questa zona d’Italia. La vicina collina, infatti, sarà oggetto di un recupero ambientale e della piantumazione di una vigna. Il luogo, dunque, sarà destinato a una funzionalità promiscua che unirà la ricezione e il turismo all’attività ambientale e rurale.
Questo progetto presenta una serie di criticità da affrontare. In primo luogo si presenta la necessità di rimodellare la collina per contenerne il versante, con un intervento che limiti al minimo l’impatto ambientale. Legata a questa problematica c’è quella delle acque: diventa prioritario convogliare quelle piovane in arrivo dai colli, governandone il deflusso.
Per ciò che riguarda l’ambito abitativo e ricettivo, invece, il progetto prevede che posti auto e camminamenti vengano inseriti in modo armonico, al fine di non spezzare la continuità del giardino, senza trascurare l’inclusività con soluzioni accessibili a persone diversamente abili.
La residenzialità e l’attività ricettiva, inoltre, richiedono la salvaguardia della privacy di ogni alloggio. Per garantirla è stato studiato un modello geometrico che ha nell’ovale la sua forma base. Tale forma dà la possibilità di definire in modo netto lo spazio di ogni unità – e di distaccarlo da quelli che sono gli spazi comuni – ma senza interrompere la continuità e il dialogo tra i vari ambiti della struttura.
[Foto in apertura: unsplash.com]